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 venerdì 4 ottobre 2024 Ore: 17:49

SAN DONATO MILANESE

L'èra ciara l'aqua del Lamber
Era chiara l'acqua del Fiume Lambro

DALLA SORGENTE AL PARCO DI MONZA

 

Il corso del fiume Lambro ha inizio nel triangolo lariano, precisamente alla sorgente Manaresta che si trova a quasi 1000 metri di quota, subito sotto il piano Rancio.
Vi si può accedere con una rotabile che sale dall'abitato di Magreglio oppure prendendo un sentiero nei pressi del santuario della Madonna del Ghisallo e che costeggia, in salita, il corso d'acqua. In questa prima parte l'acqua è cristallina e il paesaggio molto suggestivo, con boschi, piccole cascate e torrentelli che evocano delicate e riposanti sensazioni bucoliche. Raggiunto il fondovalle, il Lambro s'incanala lungo la Vallassina assumendo il carattere tipico di un torrente. Qualche chilometro più a valle di Magreglio, attraversa Lasnigo e dà spettacolo di sé passando in una stretta forra che lo costringe ad un fragoroso e schiumeggiante balzo tra due ripide pareti di roccia. Sotto la cascata ecco apparire le prime tracce di inquinamento, l'immancabile collezione di oggetti di plastica che galleggiano tutt'intorno.
Dirigendosi verso Asso, il corso acquista carattere sempre meno spontaneo in quanto viene incanalato in alvei artificiali per limitare gli inconvenienti delle piene, ma perde presto l'andamento e l'aspetto naturali. Il tratto che immette nei laghetti briantei non è altro che uno scolmatore rettilineo che corre tra due alte pareti di cemento: il "Lambrone", chiaramente un'opera idraulica per imbrigliare le acque di una zona tendenzialmente paludosa.
Il suo collettore è il lago di Pusiano che, con i vicini laghi di Alserio, Annone e Segrino dà vita al movimentato ed armonioso paesaggio dell'alta Brianza. Le ondulazioni moreniche che si riflettono nelle calme distese lacustri hanno alimentato la vena artistica di poeti (Parini) e pittori (Segantini).
Sulle sponde dei laghi, in qualche ristorante, si possono ancora trovare i caratteristici filetti di Persico, fritti nel burro e serviti con riso bollito, ultima testimonianza di una florida attività di pesca ormai scomparsa col sopraggiungere dell'inquinamento.
Diventato emissario, il fiume convoglia le acque dei laghi di Pusiano e Alserio, attraverso ondulazioni sempre più morbide fino alla pianura monzese. Prima di entrare nel territorio di Monza, lambisce il centro di Inverigo, che vanta uno splendido viale di cipressi secolari, e Agliate con un'importante chiesa romanica dei sec. X-XI. In questo tratto si possono osservare diverse opere idrauliche per l'impiego dell'energia idrica ai fini agricoli ed artigianali (derivazioni irrigue, canali per mulini e magli). Attualmente però prevale l'incuria, le acque cominciano ad assumere un aspetto scuro e diventano il ricettacolo di cumuli di oggetti abbandonati.
Prima di entrare nell'abitato di Monza, il fiume attraversa l'omonimo parco, concepito come un progetto unitario di tutela ambientale e di sperimentazione agricola quasi due secoli orsono. La sua superficie costituisce la più grande area pubblica recintata d'Europa. Ospita l'autodromo, un campo da golf, un centro per l'educazione ambientale ed uno per la sperimentazione agricola, cascine, mulini e ampie aree verdi per lo sport ed il tempo libero.
E' auspicabile che il progetto iniziale non venga snaturato completamente come è successo per le acque del Lambro, ormai ridotte ad un fluido bruno e schiumeggiante.


Dalla Sorgente al Parco di Monza

 

 

 

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