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 martedì 8 ottobre 2024 Ore: 19:33

SAN DONATO MILANESE

L'èra ciara l'aqua del Lamber
Era chiara l'acqua del Fiume Lambro

 

I PICCOLI LAGHI BRIANTEI

I due rami del Lario (lago di Como) disegnano un caratteristico triangolo la cui base può essere ricavata tracciando sulla carta geografica una linea immaginaria da Como a Lecco. Lungo tale linea, da Ovest ad Est, si susseguono i minuscoli laghi di Montorfano, Alserio, Pusiano, Annone e Segrino. Quest'ultimo costituito di due parti collegate da uno specchio d'acqua così sottile da poterlo pensare come l'insieme di due distese lacuali, quella di Annone, appunto, e quella di Oggiono. Sono i cosiddetti laghi briantei, cioè della Brianza, quella zona, situata a Nord di Milano, che si estende tra la pianura e i rilievi del triangolo lariano. 
E' opinione ormai consolidata tra i geologi che essi si siano formati con il ritiro dei ghiacci dopo l'ultima delle tre glaciazioni dell'era Quaternaria (periodi di Güss, Riss e Würm), cioè in un epoca compresa tra un milione e diecimila anni fa.
<Immagine>Mentre si ritiravano, i ghiacciai lasciarono allo scoperto le profonde incavature tra le valli che avevano scavato col loro passaggio e i detriti morenici che avevano trascinato con loro. Le cavità maggiori vennero colmate dall'acqua e formarono i grandi laghi alpini (Verbano, Lario, Sebino e Benaco), mentre tra i cumuli morenici si generarono altre raccolte d'acqua minori che, lentamente, trovarono il loro deflusso verso il grande collettore padano, il Po.
Quello centrale tra essi, il lago di Pusiano, ha come immissario ed emissario il nostro Fiume il Lambro, che segue poi un percorso autonomo fino al Po, tenendosi sempre tra i corsi d'acqua maggiori del Ticino e dell'Adda.
Tornando ai nostri laghi, essi furono abitati fin dalla più remota antichità da popolazioni preistoriche, attratte dal clima favorevole e dalla natura del territorio che consentiva la pesca, l'agricoltura e l'allevamento, le attività tradizionali della zona per millenni. In epoche più recenti fiorirono anche l'artigianato e l'industria.
La dolcezza del paesaggio e l'armonia degli orizzonti hanno ispirato, nel tempo, poeti e pittori. Giuseppe Parini, il letterato locale più insigne (nato a Bosisio nel 1729) scrive della sua terra: "Oh beato Eupili mio / ecco al fin nel tuo seno / m'accogli, e del natio / aere mi circondi / e il petto avido inondi / ....E guarda il bel paese / alta di monti schiena / qui sormontare non vale / Borea con rigid'ale...".
Alla fine del secolo scorso il pittore Segantini dipinge, durante il suo soggiorno a Pusiano, una delle opere più intense: il trasbordo di un piccolo gregge di pecore nell'atmosfera pallida e sospesa del lago.
La bellezza e la salubrità dei luoghi hanno popolato di ville e seconde case tutta la zona. Effetto indesiderato dell'aumento della popolazione e delle attività è stato l'inquinamento delle acque che ha fatto sparire in pochi anni l'attività di pesca, prima molto fiorente e base di piatti tipici ora quasi introvabili. Mentre i libri contabili del passato registrano centinaia di ton/anno di pescato, ora si contano, a decine, le tonnellate di pesce sterminato dalle morie (nel 1975, 50 tonnellate di alborelle nel lago di Annone).

 

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